domenica 26 luglio 2009

proposte sinergiche fra le varie urban_voids


urban_voids 29 urban_voids 18_19 / 20_25 connessione del verde

il tema fondamentale di progettazione urbana in questa macroarea è quello della "bassa densità". Come riuscire a conservare, cioè, porzioni di suolo e di naturalità ancora presenti, "come sacche" dentro l'espansione della città costruita. Le proposte individuano, nel loro insieme, programmi che si collegano a questa linea di tendenza e studiano ipotesi di uso del suolo, e programmi compatibili alla bassa densità. In quest'ottica viene proposto un sistema infrastrutturale "software": della mancanza di linee metropolitane e tramviarie viene fatto un pregio. L' unica connessione possibile coerente con questa linea è proprio un percorso ciclo-pedonale che riporti il fruitore ad avere un rapporto diretto con la natura, non più inglobato tra quattro pareti di un vagone o di un' auto.

è innegabile che una connessione ambientale sia in quest'area facilitata dalla scarsa presenza di manufatti antrpologici, dunque l'obiettivo è quello di renderla il più funzionale possibile.Al posto di distese brulle e non curate sorgerà un sistema di orti urbani che nelle aree 18 -19 - 20 - 25 serviranno al sostentamento della comunità stessa, anche da un punto di vista economico, mentre nell'area 29 saranno spunto di gioco per i bambini che in tal modo avranno un contatto meno difficoltoso con frutta e verdura.

nelle aree 18 - 19, 20 - 25 è previsto che si insedi una comunità capace di autosostentamento basato sul libero scambio del frutto delle proprie coltivazioni.In un concetto di "communitas" è però auspicabile che le nuove generazione che nasceranno all'interno di questo riferimento socio culturale abbiano una maggior apertura al mondo.In un epoca in cui è facile scivolare in un regime autarchico di chiusura nelle proprie idee prevenire che la comunità insediata nelle aree limitrofe trattenga i bambini dal mescolarsi con tendenze altre non può che essere condivisibile.Dunque i bambini saranno fonte primaria di un flusso di scambio tra mondi diversi ma che ridotti al minimo parlano ancora un unico linguaggio.

giovedì 9 luglio 2009

alla ricerca del colore che non ho

i colori non sono nient'altro che un piccolo universo dove è la loro apparenza a distinguerne i caratteri; descrivono la varietà della natura e l'incoerenza dei cambiamenti, ma solo a chi ha occhi per guardare, sentire e percepire.
3 sono i colori principali da cui derivano tutti gli altri e con cui poi l'uomo ha formulato le sue ipotesi e dato dei toni a ciò che lo circonda, ma 2 sono forse quelli principali, il giallo e il blu, quasi assimilabili al concetto di luce ed ombra, e spesso anche sinonimi di "chiaro" e "scuro", di ciò che è distinto e di ciò che è consequenziale. Le nostre stesse idee a volte si tingono di questi colori, divenendo chiaramente oscure o oscuratamente troppo chiare.
Semplice è però il richiamo alla loro vera essenza, dettata appunto da questa semplicità, che diventa sinonimo di mancanza se vista nell'ottica di un'altra caratteristica: la complementarietà. Non sono quidi nient'altro che singole forze che possono crescere in funzione dei loro alter-ego.
E' strano però pensare a come l'unione fra luce ed ombra generi proprio quel colore emblema e simbolo della natura, il verde!. E' come se quest'ultimo fosse la "naturale" conseguenza di 2 principi forse troppo spesso considerati opposti e diversi.
Il colore porta con se un insieme di suggestioni e ricordi, è quel settimo senso che ti permette di far vivere le cose perchè già vivo in se stesso: respira, genera effetti immediati, cresce, rimargina, depura, nonostante la sua realtà non sia fisica, ma bensì irreale, perchè figlia delle apparenze che un sistema quale quello della vita necessità per andare avanti. I colori sono quindi un inganno, ma il più serio che ci sia!.
Anch'essi però prima o poi svaniscono, lasciando tracce, ombre o soltanto trasparenze, permettendoci quindi di vedere oltre e di far svanire quelle incertezze dipinte con toni in bianco e nero, figlie anche loro di questo inganno, ma in una sua versione più triste.
Aspetto quindi quel colore che non ho, quella chiave che mi porti chiarezza nell'insieme dei colori confusi che adesso c'è, nella speranza che la loro futura trasparenza non riveli una realtà in bianco e nero.
Aspetto il mio colore!