domenica 29 marzo 2009

due visioni ed una ipotesi: luoghi "comuni"

rappresentazioni di luoghi il cui comune denominatore è la presenza del luogo stesso, dove il soggetto osservante si rapporta con l’oggetto osservato facendogli acquisire altrettanta soggettività. Il percorso di entrambi è un percorso durato anni, decadi, in cui John Margolies si è rapportato con le piccole realtà autoctone di quella cultura americana che sta man mano scomparendo, mentre George Tatge ha voluto rappresentare un’ Italia a molti sconosciuta, fatta di spazi impercettibili. È l’assenza dell’uomo nelle loro opere il comune denominatore tra le due mostre, anche se nella prima è l’architettura stessa ad essere protagonista dello scatto, mentre nella seconda sono proprio le presenze naturali gli attori principali di queste scene senza tempo.
Entrambi è come se volessero bloccare l’istante, creando dei tasselli rappresentanti un unico corpus che sta man mano sempre più scomparendo. Margolies basa la sua ricerca su “forme” ormai andate perdute, forse per l’ultima volta nel pieno del loro essere, con strade pulite, senza persone e cieli limpidi a fare da sfondo. Tatge invece si appropria del “bianco e nero” per rendere lo spettatore partecipe di un’ intimità nascosta ma reale, in cui è la serenità l’elemento catalizzatore dell’attenzione. Anche se il loro linguaggio è diverso, il fine vuole essere lo stesso, quello della riscoperta, tramite una lettura percettiva non più rigida e schematica di ciò che fa parte dei nostri contesti, portando l’osservatore a non dover più guardare senza vedere e udire senza ascoltare.
percezioni delle presenze laddove si percepiscono assenze
John Margolies: mostra fotografica AMERICAN ROADSIDE ARCHITECTURE
Museo H.C. Andersen, Via Mancini 20, Roma - 27 marzo/3 maggio 2009
George Tatge: mosta fotografica PRESENZE. PAESAGGI ITALIANI
Museo di Roma in Trastevere, Piazza St'Egidio 1-b, Roma, 6 marzo/5 aprile 2009

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