
Entrambi è come se volessero bloccare l’istante, creando dei tasselli rappresentanti un unico corpus che sta man mano sempre più scomparendo. Margolies basa la sua ricerca su “forme” ormai andate perdute, forse per l’ultima volta nel pieno del loro essere, con strade pulite, senza persone e cieli limpidi a fare da sfondo. Tatge invece si appropria del “bianco e nero” per rendere lo spettatore partecipe di un’ intimità nascosta ma reale, in cui è la serenità l’elemento catalizzatore dell’attenzione. Anche se il loro linguaggio è diverso, il fine vuole essere lo stesso, quello della riscoperta, tramite una lettura percettiva non più rigida e schematica di ciò che fa parte dei nostri contesti, portando l’osservatore a non dover più guardare senza vedere e udire senza ascoltare.
percezioni delle presenze laddove si percepiscono assenze
John Margolies: mostra fotografica AMERICAN ROADSIDE ARCHITECTURE
Museo H.C. Andersen, Via Mancini 20, Roma - 27 marzo/3 maggio 2009
George Tatge: mosta fotografica PRESENZE. PAESAGGI ITALIANI
Museo di Roma in Trastevere, Piazza St'Egidio 1-b, Roma, 6 marzo/5 aprile 2009
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